Progetto Paesaggio

Un “progetto paesaggio”si situa evidentemente all’incrocio di architettura e spettacolo: se non si sublima in urbanistica, se non si cristallizza in scenografia, è forzato a criticarsi come progetto: in astratta ironia, può essere pittura.
Il teorema è dimostrato da Antonio Davide, che di cupole e penisole, di mari e di nuvole, fa il proprio lessico segnaletico. Con accanimento maggiore, si capisce, l’esercizio è portato sopra la “natura”: che patisce un congelamento iconico assoluto, quasi “natura morta”di un paesaggio, precisamente. Che è “rappresentato” in quanto è trascritto, in simbolo e in cifra decifrabile alla luce di codici tutti oggettivi.
Davide può suggerire, con le sue composizioni, qualcosa anche di più importante e più vero: che l’arte è il luogo dove la scienza sogna. E oggi questo suggerimento si incarna come deve tra l’utopia e il gioco.

Edoardo Sanguineti – 1968